Il bambino non è in grado di dominare le sue emozioni perché il suo cervello è ancora in fase di maturazione. In particolare è facilmente travolto dalla paura (la paura del buio, la paura dei rumori forti, la paura di alcuni animali, ecc.) e dunque ha bisogno dell’aiuto dell’adulto per attraversare questa emozione.
Ma in che modo possiamo aiutare un bambino a gestire la paura? Quali parole possiamo usare per rassicurarlo?
Ecco di seguito alcuni suggerimenti, partendo dal presupposto che la paura è fondamentalmente un’emozione molto sana che ci informa della presenza di un pericolo, ci insegna a prepararci di fronte all’ignoto. E’ naturale e deve esser vissuta, usata. Un individuo coraggioso non è una persona che non sente la paura, ma un soggetto che la riconosce, l’accetta, ne trae gli insegnamenti che essa impartisce.
1. Rispettare l’emozione
È la condizione perché il bambino si fidi di noi. Rispettiamo sempre la sua emozione, anche se ci pare irrazionale. Il bambino ha paura, non ha né torto, né ragione; ha una ragione (o parecchie) per avere paura, anche se lui non la (le) conosce, cosi come non la (le) conosciamo noi.
2. Ascoltare
Dobbiamo ascoltare con il cuore, far risuonare in noi l’eco del suo vissuto, ma senza sprofondare con lui. Aiutiamolo a riversare se stesso in noi e in cambio trasmettiamogli solo tenerezza, non paura, né collera, né tristezza per lui… solo tenerezza, per dargli la solidità e la fiducia necessaria per affrontare la sua difficoltà.
3. Accettare e capire
Riconosciamo l’emozione del bambino. Mostriamogli la nostra approvazione. Non cerchiamo né di “guarirlo” dalla sua paura, né di risolvere il problema al suo posto. Mostriamogli compassione, empatia, è tutto ciò di cui ha bisogno. Per esempio:
“Capisco le tue paura. Quel cane fa molto rumore.”
Gli staremo vicini per tentare di vincere questa paura, ma solo adattandoci ai suoi desideri. Il processo di superamento della paura potrebbe essere bloccato dalle nostre aspettative.
4. Le parole che possiamo utilizzare
E’ duro per te…
E’ difficile…
Vedo che sei spaventato…
Ti senti preoccupato all’idea di…
Capisco che hai paura
Immagino che…
Eliminare il perché
Può essere vissuto come colpevolizzante e sollecita la riflessione più che i sentimenti.
Dobbiamo partire dal principio che il bambino non conosce le motivazioni reali della sua paura. Accompagniamolo nella sua ricerca riformulando le sue affermazioni e facendogli domande di questo tipo:
Che cosa ti fa paura?
Che cosa ti fa più paura?
Ricordiamo che: “Ho paura del cane” resta un motivo molto vago. Teme l’abbaiare del cane? I suoi movimenti bruschi? La sua lingua? La nocca? Lo sguardo? Ha paura che il cane lo morda, gli salti intorno per fargli festa oppure lo lecchi con la sua grossa lingua umida?
5. Anch’io/sdrammatizzare
Una volta che ha potuto esprimere il suo vissuto, possiamo parlargli delle nostre emozioni di oggi e di ieri, quando anche noi eravamo bambini.
Avevamo lo stesso timore? Un altro? Parliamogliene. Diciamo la verità al bambino. Scegliamo preferibilmente una paura che il bambino non ha, cosicché possa sentirsi più bravo di noi su questo punto; anche questo lo aiuterà ad affrontare le sue paure!
6. Cercare le sue risorse
Tutti abbiamo attraversato e superato una paura.
”Ti ricordi di una paura che hai avuto, e che in seguito è scomparsa?”
Se il bambino non rammenta spontaneamente, possiamo aiutarlo. Lasciamogli il tempo di ricordare e di rievocare le sensazioni provate allora.
“Vedi, hai già avuto paura e sei stato capace di superarla. Non credi di poter usare questa esperienza per la tua paura di questo cane?”
Lasciamogli alcuni minuti per pensarci.
7. Aiutarlo a liberare la sua energia
Quando abbiamo paura, abbiamo il diaframma contratto. Tutto ciò che permette di rilassarlo aiuta a eliminare il timore: respirare profondamente, cantare, gridare, ridere. Invitiamo il bambino a respirare profondamente fino a eliminare questa sensazione di oppressione. Cantiamo, gridiamo con lui, aiutiamolo a tirare fuori la voce. Si sentirà forte e pronto a fronteggiare l’avversità.
8. Soddisfare il suo bisogno di informazione
Il bambino ha bisogno di ricevere delle informazioni, in questo caso di sapere se questo cane è pericoloso oppure no. Chi ha paura, ha bisogno di essere rassicurato e informato.
“Che cosa puoi fare per sapere se è pericoloso?”
Aiutiamolo a riflettere. Ad esempio, andiamo insieme a lui in biblioteca per prendere in prestito un libro sui cani, e forniamogli le informazioni di cui ha bisogno e con non può trovare da solo. Sarà poi capace di riutilizzare questo processo in altre circostanze. Più sarà autonomo nella sua ricerca, più si sentirà forte dinanzi ai suoi timori.
9. Fargli formulare diverse risposte possibili di fronte alla paura
A seconda del contesto e delle circostanze, possiamo fermarci dinanzi a una soluzione soddisfacente o chiedergli di cercare altre possibilità. Attenzione a non definire “buone” o “cattive” le sue idee, tocca al bambino valutarne la portata.
“Sì, puoi chiedere al padrone del cane se puoi accarezzarlo, è un’idea. Che altro puoi fare?”
Valutiamo a una a una diverse risposte che il bambino propone:
“E se fai questo, che cosa succederà? Avrai meno paura?”.
“Che cosa potrebbe farti venire il desiderio di accarezzare il cane e superare la paura?”
10. Trasformare la paura in desiderio
Paura? Pensiamo in termini di desiderio. Che cosa può suscitare in lui il desiderio di affrontare il cane, l’acqua o il trampolino per non essere più dominato dal timore?
E’ fondamentale che non ci sia alcuna pressione da parte nostra. Altrimenti si sentirà costretto dal nostro desiderio… e la costrizione genera paura! Solo una libera scelta dà la sensazione di dominare l’ambiente e permette di superare le paure.
Fonti: Filliozat I. “Le emozioni del bambino” 2008 Piemme ed. (AL)